Allontanare la dipendenza dal gas dell’ex unione sovietica è oramai uno degli obiettivi che l’Italia si pone entro l’inverno, per riempire gli stoccaggi ed immaginare un futuro libero dal gas russo in circa due o tre anni.
Il governo ha iniziato quindi un tour del gas in Africa, iniziando da intensi contatti con il Congo, ma fondamentali saranno anche i futuri accordi di fornitura con l’Algeria, il Mozambico e l’Angola: da questi paesi l’Italia sta cercando di ottenere il 50% dell’energia di Mosca.
Nel frattempo l’Eni firma un accordo che prevede 3 miliardi di metri cubi in più di Gnl dall’Egitto, ma PD e Leu sono molto critici, perché a loro non sembra la strada giusta per l’indipendenza energetica.
Determinante sarebbe una spinta effettiva sulle rinnovabili, magari semplificando gli iter burocratici ed autorizzativi.
I potenziali mercati da cui attingere per diversificare gli approvvigionamenti di gas rimangono paesi come l’Algeria, che mostra valori produttivi particolarmente alti. Da non dimenticare anche la Libia come mercato potenziale da cui attingere per sostituire il gas russo