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Non solo il 25 novembre …

Nella giornata odierna, 25 novembre, si celebra come ogni anno “La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’ONU nel 1999. Data scelta per ricordare un brutale assassinio avvenuto nella repubblica dominicana negli anni ’60, protagoniste le tre sorelle Mirabal, donne libere, che furono malmenate, violentate, strangolate e gettate in un fosso, nel tentativo di far sembrare la loro morte un incidente.

Con il passare del tempo, la situazione dal 2021 non è delle migliori, secondo le statistiche ISTAT, le vittime nell’ultimo anno sono state 139, di cui 39 uomini e 100 donne, quindi circa il 60% uccise in una relazione di coppia o in famiglia.

La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne.

In vista di questa giornata, alcuni studenti della Link Campus University, hanno partecipato ad un evento sulla violenza di genere, nella quale si sono trattati diversi aspetti della violenza stessa, grazie alla partecipazione di diversi docenti.

Come sappiamo con l’espressione violenza di genere si indicano tutte le forme di violenza, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, esercitata contro qualsiasi persona o gruppo di persone sulla base del loro orientamento sessuale, identità di genere, sesso. 

Durante l’evento la Prof.sa Graziano Elvira, docente associato in Banking nonché coordinatrice del corso di LM in Business Administration, ha parlato di un recente aspetto della violenza, quella economica. Questo tipo è una forma di violenza domestica giuridicamente giovane, che consta dell’insieme di condotte, situazioni e atteggiamenti con lo scopo di “controllare” qualcuno dal punto di vista economico-finanziario.

Il focus – come spiega la Prof.sa Graziano – è sul DENARO, come strumento di potere nella vita familiare, il cui controllo è volto a limitare la libertà anche di scelte di vita del partner”.

La definisce come una violenza “subdola” in quanto difficile da riconoscere anche dalla stessa persona che la subisce, e quando invece la riconosce, la vittima tenta purtroppo di giustificarla come lascito.

Secondo l’ultima indagine OCSE, l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi a livello mondiale per conoscenze finanziarie tra giovani e donne, i quali sono spesso disinteressati a temi economici-finanziari, delegando le decisioni di questo tipo, esponendosi così al rischio di subire violenza economica.

Nel corso dell’intervento la Prof.sa Graziano ammette l’importanza di un’educazione finanziaria, come modus attraverso cui donne e giovani possano proteggersi da possibili fenomeni di violenza economica; inoltre ha illustrato quali potrebbero essere gli strumenti per poter combattere questo tipo di violenza.

Bisognerebbe lavorare su due dimensioni:

  • Da una parte abbattere i retaggi culturali, ma sarebbe un percorso troppo lungo;
  • Dall’altra accrescere la conoscenza finanziaria, che avviene attraverso l’informazione, mediante ad esempio campagna di sensibilizzazione; oppure attraverso la formazione, grazie a programmi di educazione finanziaria.

A cura di: Daniela Palermo

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