Introduzione al concetto
I Corporate Break-Up Deals, sono operazioni che appartengono alla più grande categoria del Corporate Restructuring, ovverosia – come si apprende da DNA Associati – l’insieme di tutte quelle attività che hanno come obiettivo la “rimodellazione” delle strategie aziendali ed il miglioramento dei propri risultati, al fine di ristabilire un adeguato equilibrio gestionale e finanziario nell’ambito dei processi di riorganizzazione aziendale.
I CBUD, a loro volta, oltre agli obiettivi generici descritti prima, servono a:
- far aumentare i flussi di cassa;
- riportare l’attenzione dei clienti e degli investitori su quello che è il core business dell’impresa, ovvero l’attività principale svolta dall’azienda, che è capace di generare valore per il cliente: si ponga il caso in cui, ad esempio, una nota azienda di videogames decida di concentrare il proprio agire, solo sullo sviluppo di accessori per videogiocatori; il pubblico, a quel punto, essendo abituato ad acquistare un diverso tipo di bene da quell’attività, sarà confuso e disorientato in merito alle decisioni di acquisto da intraprendere. Per evitare questo effetto, serve cercare una risoluzione orientando in modo diverso la produzione aziendale;
- permettere all’impresa di portare a galla il proprio “valore nascosto”: di fatto, ogni realtà può avere numerosi punti di forza non adeguatamente valorizzati, come ad esempio, la capacità di essere trasparenti nei confronti di tutti i portatori di interesse. I CBUD possono aiutare ad evidenziare questi tratti e comportamenti positivi;
- grazie a questo tipo di operazione, infine, si potrà evitare che qualcuno assuma il controllo o avanzi offerte per acquisire l’impresa (takeover).
Definizione di CBUD
Si tratta, in generale, di un affare portato a termine al fine di suddividere il valore totale dell’impresa in più “porzioni”, per fare in modo che ognuna di esse possa operare in modo indipendente. Questo, viene effettuato in tre casi principali, cioè in presenza di:
- inadeguatezza del management;
- problematiche di liquidità;
- divisioni aziendali non operanti correttamente, che rallentano la crescita dell’impresa.
Soprattutto nell’ultimo caso, così facendo, la Direzione potrà gestire singolarmente i punti di forza e di debolezza della singola area d’impresa la quale non stia operando in modo ottimale: il fine ultimo, dunque, è quello di ridurre al minimo le spese per sezioni non redditizie, cercando al contrario, di trasformarle in fonti di guadagno.
Elisa Bernardi