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Quanto vale lo sport italiano?

logo olimpiadi con la rappresentazione di alcuni sport presenti nelle olimpiadi

Lo sport contribuisce significativamente all’economia del nostro continente, non solo
come motore di crescita e occupazione ma anche per le ricadute positive sulla salute
dei cittadini, sullo sviluppo dei territori, sul turismo e sull’integrazione sociale.
Per questo motivo Banca Ifis ha deciso di dare vita all’Osservatorio sullo Sport System,
con il fine di misurare l’impatto economico e sociale dello sport nel nostro Paese.

L’osservatorio ha fatto luce su un arco temporale di tre anni (2019 – 2020 – 2021), evidenziando gli effetti scaturiti dalla pandemia nel mondo dello sport. Soprattutto nel 2020, dove a causa dei vari lockdown e degli stop imposti, il settore ha inevitabilmente sofferto.

Con 35 milioni di interessati e 15,5 milioni di praticanti, nel 2021 lo sport in Italia ha generato 78,8 miliardi di euro di ricavi, una cifra equivalente al 3% del Pil del paese.

Considerando che nel 2019 lo sport ha generato 95,9 miliardi di euro (quasi 20 miliardi di euro in più rispetto al 2021), con un’incidenza sul Pil italiano del 3,6%, l’osservatorio ha preso in considerazione l’anno pre-pandemia come l’anno medio di riferimento da guardare nell’immediato futuro.

L’Osservatorio sostiene che lo Sport System è un settore di valore per l’economia e la società italiana, grazie all’apporto dei quattro comparti che lo compongono: 

produttori di abbigliamento, attrezzature e veicoli sportivi: ~10.000 imprese che generano oltre 17 mld€ di ricavi (18% del totale); 

• società sportive, professionistiche e dilettantistiche e di gestione degli impianti: ~74.000 realtà con un fatturato annuo di 46 mld€ (48% del totale); 

• media sportivi, spesa collegata a eventi e betting sportivo: un valore generato in un anno di riferimento di quasi 23 mld€ (23% del totale); 

• valore sociale: lo sport genera ogni anno 10 mld€ (11% del valore complessivo dello Sport System) come effetto economico indiretto, contribuendo allo 0,56% del Pil italiano, oltre la metà grazie ai risparmi indotti sulle spese sanitarie da un’attività sportiva anche moderata.

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Per tornare ai livelli pre-pandemici e per sostenere lo sviluppo di tutto il comparto saranno fondamentali gli investimenti pubblici e privati, sottolineano dall’Osservatorio, evidenziando anche l’effetto moltiplicatore degli investimenti nello Sport System: 1 milione di investimenti pubblici attiva quasi 9 milioni di risorse private che generano un fatturato annuo di 20 milioni, 2,3 volte superiore agli investimenti privati.

Nel 2019, l’Italia ha registrato una spesa pubblica di 4,7 mld€ che ha messo in moto risorse private, finalizzate a produrre attività sportiva, per quasi 42 mld€. Il fatturato annuo generato di 96 mld€ è pari a oltre 20 volte l’investimento pubblico iniziale e 2,3 volte le risorse investite dagli operatori economici.

Nel 2020 le misure di contenimento del Covid hanno determinato una flessione dei ricavi e degli occupati. Il comparto più colpito in termini assoluti, secondo i risultati dell’Osservatorio, è stato quello delle associazioni e delle società sportive, che hanno visto il proprio fatturato passare dai 40,2 miliardi del 2019 ai 32,5 miliardi del 2020, con un calo di 7,7 miliardi (-19%). Flessione che ha avuto ripercussioni importanti anche sul numero degli occupati scesi di 30.000 unità (dai 189 mila del 2019 ai 159 mila del 2020).

Rilevante, poi, la contrazione della spesa dei visitatori presenti agli eventi sportivi nel 2020:

le restrizioni hanno prodotto un calo delle presenze agli eventi sportivi del 76% con una spesa che si è ridotta di 5,6 mld€. Nel 2021, grazie alle graduali riaperture, le presenze sono aumentate del 33% rispetto al 2020. Nello stesso anno si registra un incremento della spesa del 30% rispetto al 2020 nonostante una capienza limitata degli impianti in media pari al 50%.

Il calcio è lo sport più praticato in Italia (la percentuale è del 34% tra gli over 18) e anche quello che beneficia del maggiore ammontare di contributi pubblici erogati dallo Stato attraverso Sport e Salute. Ma anche altri sport hanno una diffusione rilevante. Il nuoto, ad esempio, è la seconda disciplina praticata con una penetrazione del 29%, a soli 5 punti percentuali dalla prima posizione, pur incassando meno di un terzo dei contributi pubblici ricevuti dal calcio.

Il Vicepresidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, chiude: «L’Italia, ad oggi, non si è ancora dotata di un sistema di rendicontazione capace di raccogliere ed elaborare con regolarità i dati dello Sport System richiesti dall’UE. Questo rapporto appresenta quindi il primo elemento dell’Osservatorio di Banca Ifis che si pone come obiettivo proprio quello di monitorare nel tempo l’evoluzione del settore in Italia.

A questo si aggiunge il desiderio di contribuire allo sviluppo e alla modernizzazione di uno dei principali settori economici e valoriali del Paese, offrendo idee, spunti e soluzioni per superare le criticità emerse a seguito della pandemia e per aiutare gli attori del sistema a cogliere le opportunità tuttora inespresse, ma di fondamentale rilevanza nella promozione di modelli di sviluppo più sostenibili a livello sociale, ambientale ed economico».

Lorenzo Benetti

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