Il mercato asiatico è uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni, sia come tendenza, sia sotto il profilo del turnover, e il colosso cinese del fast fashion Shein ne è la dimostrazione, in quanto il suo “boom” è avvenuto grazie ai due anni di pandemia globale, in cui la moda correva e il cliente medio desiderava avere il capo alla moda, a poco, anche se di materiale discreto.
L’azienda inizialmente chiamata SheInside, fondata da Chris Xu in Cina nel 2008 e presente in oltre 150 paesi, diventa subito popolare tra le giovanissime soprattutto per la sua vastissima offerta di prodotti, proposte di nuovi capi a getto continuo, un range di taglie molto ampio, codici sconto automatici, anche con una spesa minima, prezzi irrisori, che messo a paragone il colosso spagnolo Zara diventa un luxury brand.
Negli anni durante la pandemia, la società ebbe un giro d’affari di appena 15 miliardi di dollari, e l’App Shein fu una delle più scaricate negli USA, surclassando la famosissima AMAZON, mentre in Italia si posizionò al secondo posto.
Nell’aprile del 2022, il marchio invece, è stato valutato 100 miliardi di dollari, circa 90 miliardi di euro, incrementando le sue vendite a +9% solo in territorio americano. Tra i finanziatori dovrebbe esserci General Atlantic, società di investimento nel cui portfolio, appare anche Tory Burch, noto luxury brand.
Secondo Bloomberg, nel caso in cui Shein raggiungesse realmente la soglia di valutazione di 100 miliardi di dollari, entrerebbe nella “Top 3 delle Start Up” con la maggiore valorizzazione al mondo, dopo ByteDance Ltd. e SpaceX di Elon Musk.
Secondo quanto emerso dal 14° European online retail talk shop di BofA-Bank of America, il colosso Shein stia mettendo a dura prova siti come Boohoo o Asos, lasciandogli poco spazio.
Ma a distanza di un anno la valutazione è leggermente calata, si parla quindi di un valore pari a 65-85 miliardi, più del gruppo Inditex e dieci volte più di Zalando.
L’e-commerce cinese fast fashion continua a crescere, aprendo centri di distribuzione nelle Americhe, in Indiana, in California e a Toronto, in Canada, e in Europa, in Polonia. Questo potrebbe risolvere uno dei principali punti di “weakness” dell’azienda, ovvero i tempi di consegna di 10-14 giorni, e aumentare di conseguenza la pressione sui concorrenti.
Ma qual è il punto di strengths?
Secondo il BofA il punto di forza è il suo modello di business veloce, economico ma soprattutto social, dove l’hashtag #Shein viene menzionato 42 miliardi di volte, contro gli 1,5 miliardi di #Asos.
Il gruppo cinese, possiamo dire che è nel mirino degli investitori da tempo, dato che da diversi mesi si parla di una sua possibile quotazione Wall Street, ma poi il progetto sembrerebbe essere stato momentaneamente congelato a causa della volatilità dei mercati azionari.
Inoltre, nel momento in cui erano state chieste maggiori informazioni sulla raccolta fondi pre-IPO, Shein aveva fatto sapere solo che “era stata valutata diversi miliardi di dollari”, ma senza entrare nel dettaglio dei numeri e che “non aveva un piano per un’offerta pubblica iniziale a breve termine”.
Sarà sempre così?
A cura di: Daniela Palermo