Qualche giorno fa, il lancio della nuova missione suborbitale NS-23 del veicolo New Shepard di Jeff Bezos, inizialmente prevista per fine agosto e rinviata più volte a causa del maltempo, è fallito dopo appena un minuto a causa di un problema a un motore del razzo, segnando così il primo grande incidente per il gruppo di esplorazione spaziale del miliardario da quando ha aperto al pubblico.
Peccato, perché proprio due mesi prima circa, il miliardario Jeff Bezos festeggiava, nel giorno del suo 52esimo compleanno nell’assolato deserto del Texas, il “giorno più bello di sempre”, quello che lo ha visto varcare in prima persona i confini del cielo per inaugurare la nuova era del turismo spaziale targata Blue Origin.
La capsula, appunto, decollata dalla struttura di Blue Origin nel Texas occidentale, questa volta non trasportava un equipaggio ma solo esperimenti scientifici che dovevano essere testati per un breve periodo nell’ambiente in assenza di peso.
Ma cosa è successo?
Il lancio è avvenuto con quasi un’ora di ritardo per motivi che la compagnia non ha ancora reso noti. Dopo il decollo tutto sembrava procedere normalmente, ma a distanza di qualche un minuto, durante un livestream dell’evento ha mostrato un’improvvisa esplosione di fiamme proveniente dal motore BE-3, facendo leggermente deviare il veicolo dalla verticale.
Fortunatamente la capsula è riuscita ad azionare il motore di emergenza per poi staccarsi, dopo aver raggiunto un’altezza di 11,4 chilometri, per rientrare in sicurezza sulla Terra, nel deserto texano, frenata dai suoi tre paracaduti.
Il sistema di emergenza ha dunque funzionato come previsto: se a bordo ci fossero stati dei passeggeri, si sarebbero salvati. Secondo una nota della Federal Aviation Administration, anche il razzo sarebbe caduto in una zona di sicurezza.
A cura di : Daniela Palermo