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Crowdfunding: tre delle migliori piattaforme a cui affidarsi per investire

post-it su un quaderno con scritto su ''aspire to inspire''

Investire in crowdfunding oggi è una possibilità di investimento molto più frequente, ma prima di illustrarvi quelle che sono le tre principali piattaforme a cui affidarsi per investire il proprio denaro, è utile fare chiarezza sul funzionamento di tale tipologia di investimento.

Il crowdfunding (termine della lingua inglese, da crowd, «folla» e funding «finanziamento»), in italiano finanziamento collettivo, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di altre persone e organizzazioni. 

Molto spesso succede che delle persone si trovano ad avere delle idee eccellenti per realizzare determinati progetti, ma non hanno a disposizione le risorse necessarie per implementarli.

Il crowdfunding è una delle soluzioni che consente di ovviare a tale lacuna e allo stesso tempo di investire in un progetto, che sia un prodotto o un servizio, che si desidera davvero esistesse.

Il web è solitamente la piattaforma che permette l’incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowdfunding.

Per le caratteristiche sopra citate, gli investimenti in crowdfunding sono attività di micro-finanziamento che seguono canali alternativi alle banche.

Esistono diverse tipologie di crowdfunding; nel presente articolo si parlerà in particolare dell’equity crowdfunding. 

Il finanziamento sotto forma di capitale di rischio, anche detto equity crowdfunding, è una modalità di finanziamento che consente a società non quotate (come startup e PMI innovative) di raccogliere risorse finanziarie dal pubblico a fronte di quote azionarie. 

Pertanto, i c.d. crowdfunder, saranno soci a tutti gli effetti e dopo un certo periodo di tempo, se la società inizierà a crescere e a fare utili, potranno raccogliere il frutto dei loro investimenti in due differenti modi: tramite la rivalutazione del valore delle quote e tramite la distribuzione dei dividendi.

Ma come si fa a partecipare e investire in crowdfunding e quali sono le principali piattaforme disponibili al momento?

Per iniziare ad investire e partecipare a progetti nel crowdfunding esistono diverse piattaforme online. In queste innanzitutto viene illustrato il progetto, viene fissato l’obiettivo da raggiungere e viene poi fissato il limite temporale massimo per raccogliere il capitale.

Se la campagna andrà bene e quindi sarà raccolto il capitale minimo richiesto, i crowdfunder saranno a tutti gli effetti soci di quella start up. Se invece la campagna va male e quindi non si riuscirà a raggiungere l’obiettivo fissato, i soldi torneranno ai relativi investitori, perché di fatto il progetto non è partito.

Ci sono molte piattaforme dove è possibile investire, tutte autorizzate dalla Consob; di seguito elencheremo le tre più diffuse per la tipologia di crowdfunding oggetto di analisi (equity):

  • CrowdFundMe→ è tra le principali piattaforme attive al momento in Italia. È tra le prime per numero di investitori, ha raccolto circa 75 milioni di euro e ha all’attivo 153 progetti che hanno raggiunto l’obiettivo. Nella loro home page (https://www.crowdfundme.it/) ci sono tutti i progetti che in questo momento stanno raccogliendo fondi. Una delle novità più recenti di CrowdFundMe è la collaborazione con alcune SIM italiane di trading online. La collaborazione permette agli utenti che hanno acquistato le quote di poterle scambiare liberamente tra loro, praticamente una sorta di minimercato azionario. I costi per investire in CrowdFundMe non ci sono. Non è prevista infatti nessuna commissione a carico dell’investitore, perché la società guadagna in altri modi. Non vi è neanche un minimo da investire, sebbene poi ogni società stabilisca una quota minima per la propria campagna, che di solito varia da 250 a 500€.
  • MamaCrowd→ anch’essa tra le più importanti, forse la prima, piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding. Nata nel 2011, ad oggi registra ben circa 148 milioni di euro di investimenti, ha all’attivo 159 progetti che hanno raggiunto l’obiettivo e ha registrato ben 114 mila investitori. Anche in questo caso, nella home page (https://mamacrowd.com/it/) è possibile scoprire tutti i progetti che in questo momento stanno raccogliendo fondi.
  • BacktoWork→ anch’essa tra le principali piattaforme di equity crowdfunding in Italia che favorisce l’investimento in startup, pmi e progetti real estate da parte di investitori privati e professionali. La sua nascita risale al 2012 e poco dopo (nel 2013) è stato acquisito dal gruppo del Il Sole 24 ore. Nel 2017 è stato annunciata l’incorporazione societaria di Equinvest (crowdfunding) e la conseguente cessione da parte del Gruppo 24 ai fondatori di Back to Work 24. Nella home page (https://www.backtowork24.com/) potete trovare ulteriori informazioni riguardanti i prossimi eventi e i partner.

E voi, conoscevate questa tipologia di investimento? Se sì, avete mai investito in progetti di equity crowdfunding? Che esperienza avete avuto?

Lorenzo

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