IL PIL

Cos’è? 

Il PIL è la sigla che sta per Prodotto Interno Lordo, un concetto che apparentemente sembra di difficile comprensione. 

Il prodotto è considerato l’insieme dei beni e dei servizi che acquistano valore negli scambi commerciali, di conseguenza dal PIL vengono esclusi alcuni fattori quali tutte le prestazioni gratuite e l’autoconsumo. Il termine interno sta invece a indicare il fatto che ci si riferisce a tutte le attività che avvengono all’interno di uno Stato, l’Italia ad esempio, escludendo in questo caso quelle attività che vengono svolte al di fuori del paese, ma comprendendo invece anche gli investitori stranieri in Italia. Il termine lordo indica, infine, il valore di tutti gli investimenti interni al paese considerato, al lordo degli ammortamenti, vale a dire considerando il valore dello stock di capitale fisico in un determinato periodo di riferimento. 

A cosa serve il PIL 

In generale, grazie al PIL si misura l’andamento economico generale di un paese di riferimento, perciò è considerato uno degli indicatori economici più significativi. La sua unità di misura è quella della valuta nazionale, riferendosi ai prezzi correnti nell’anno solare in corso o in alternativa al trimestre considerato. 

La crescita del PIL a prezzi costanti è la misura più utilizzata per quantificare l’andamento di un’economia. Di solito i dati sul PIL sono dati con la loro variazione percentuale e il suo andamento è la base di partenza dello studio delle analisi sulle oscillazioni economiche. 

L’andamento del PIL dello Stato, unito ad altre variabili di riferimento, determinano fasi diverse del ciclo economico e della storia finanziaria di uno Stato. Ad esempio le fasi di recessione di un paese sono rappresentate dalla riduzione del PIL  per almeno alcuni mesi. 

Tuttavia, il PIL è un indicatore di un solo paese di riferimento, dunque per stabilire una comparazione tra paesi diversi si divide per il numero di abitanti, ottenendo l’indice pro capite. 

Naida De Angelis